In Cibum Lab, il primo incubatore del Mezzogiorno interamente dedicato al foodtech, ha annunciato le sei startup vincitrici che avranno accesso al programma di accompagnamento e accelerazione. L’incubatore, inaugurato a febbraio e situato a Pontecagnano Faiano, in provincia di Salerno, rappresenta un punto di riferimento per l’innovazione nel settore alimentare.
Il contest “Io Ci Credo”
La selezione delle startup è avvenuta attraverso il contest “Io Ci Credo”, che ha visto la partecipazione di 41 imprese provenienti da tutta Italia. Le sei startup vincitrici avranno accesso a un Grant Award che copre al 100% i costi di partecipazione al programma di tre mesi. Durante questo percorso, le imprese potranno sviluppare il loro modello di business, affinare strategie di go-to-market, piani di internazionalizzazione e scale-up industriale. La holding Demetra finanzia il programma di accelerazione.
Le startup selezionate avranno inoltre l’opportunità di collaborare con gli chef stellati di In Cibum, la Scuola di Alta Formazione Gastronomica, per sperimentare e ingegnerizzare nuovi prodotti e processi nel campo del foodtech.
Le startup vincitrici
Ecco le sei startup vincitrici della call:
- Mashcream (Marche)
Fondata da Giacomo Bizzari, Mashcream propone un kit per preparare gelati direttamente a casa, senza la necessità di conservarli in freezer. I kit, a temperatura ambiente, includono una base pastorizzata e bilanciata per la preparazione di gelati on-demand. Grazie al Grant SME Instrument Phase 1 del Programma di Ricerca Horizon 2020, Mashcream ha già sperimentato una fase di prototipazione avanzata. - La Reina Pepiada (Trentino)
Startup che si ispira allo street food venezuelano. Il cibo di punta è l’Arepa, una specialità tradizionale a base di farina di mais precotta, senza glutine. La startup opera principalmente tramite food truck, portando la cucina venezuelana nelle strade italiane. - Barnas (Sicilia)
Il progetto “100% Sicilia” si concentra sulla produzione di gelati utilizzando esclusivamente materie prime coltivate e prodotte in Sicilia. Con una rete di 15 piccole e medie imprese locali, Barnas crea gelati artigianali destinati a pasticcerie e gelaterie. - Luxcell (Piemonte)
Questa startup punta alla coltivazione e al consumo di microalghe come prodotto fresco per il mercato degli integratori alimentari e delle bibite energizzanti. Le microalghe possono essere utilizzate come sostituto di bibite e integratori, con benefici per la salute umana e l’ambiente. - Facilesommelier (Lombardia)
Facilesommelier offre corsi online multilingue sul vino, rivolti a tutti coloro che desiderano approfondire il mondo enologico. La piattaforma, attualmente senza competitor, ha già visto la partecipazione di 400 utenti durante il lancio del pilot. - Cilentina (Calabria)
Cilentina propone un kit per preparare la pizza cilentana a casa, includendo una base precotta, gli ingredienti e un video tutorial. La startup punta anche all’ingegnerizzazione di distributori automatici nei grandi centri urbani che preparano la pizza sul momento.
La giornata finale e il programma di accelerazione
Le sei startup sono state selezionate tra 11 finaliste, attraverso un processo di valutazione che ha coinvolto un panel di esperti e una votazione online da parte degli utenti. L’evento finale, trasmesso live su Facebook, ha visto la partecipazione di Giuseppe Melara, presidente di FMTS Group, che ha commentato: “L’obiettivo è quello di diffondere la cultura d’impresa e della finanza alternativa, offrendo un’opportunità concreta ai migliori progetti in ambito foodtech”.
Durante le 12 settimane di incubazione, le startup riceveranno supporto da professionisti e mentori per sviluppare i loro progetti, con un focus su internazionalizzazione, strategia di mercato e scalabilità.